L'angolo dell'assistente

Meditazione del Giovedì Santo 8 Aprile 2020

By 9 Aprile 2020 No Comments

Siamo arrivati al Giovedì Santo. Memoria del sacerdozio e dell’Eucaristia. Non dimentichiamo di pregare per i nostri sacerdoti e per quelli che ci hanno guidato ed ora sono tra le braccia di Dio.
Il Triduo Pasquale si apre con la celebrazione di questa sera.
La Cena Pasquale del Popolo di Israele, l’Eucaristia che ci ha lasciato Gesù e la Lavanda dei Piedi, riportata solo dall’Evanelista Giovanni, ci ricorda che non ci può essere Fede senza simboli.
Non sono riti magici,come qualcuno ancora oggi crede (vedi Brosio le dichiarazioni di ieri…), ma azioni comunicative che ci parlano e ci illuminano.
Cerchiamo di non smarrire il senso di questi gesti.
È troppo poco ridurre l’Eucaristia al solo concetto di Transustanziazione:essa è il momento in cui rivivo l’offerta di Gesù che si consegna a me con amore totale (qui viene in mente la parola ebraica Ziccaron=Memoriale rendere presente ora adesso..), in una semplicità accessibile a tutti.

A volte mi dico:” Io questa persona non la capisco più!”:quante volte abbiamo ripetuto questa frase di fronte a gesti e parole che ci sono sembrato insensati,esagerati,impulsivi,fuori luogo?
Gesù si mette a lavare i piedi; altro gesto dirompente fatto da Gesù ai suoi amici.
Egli è il Maestro e non potrebbe compiere questo gesto che era riservato agli schiavi.
Ma la logica di Gesù è quella del “Servo inutile”, che aiuta a liberarsi dall’orgoglio, autoreferenzialità esasperata, superbia che gonfia e finisce per farci affondare in un mare di peccato.
Gesù non vuole dei cristiani spettatori,ma dei cristiani innamorati di Lui, fiduciosi nella sua amicizia.
Ecco perché lava i piedi.
Al suo tempo era una parte sporca,consumata,dolorante,piena di graffi per chi camminava molto.
Lava il limite di ciascuno,mentre versa l’acqua sui calli della nostra vita e sui graffi quotidiano,sta amando la parte più impolverata di noi.
Dio ci mostra in questo modo il suo vero volto di Servo e di povero,che ama fino in fondo ed invita ciascuno di noi a fare lo stesso,anche quando il mondo vorrebbe portarci altrove.
E noi che immagine di Dio e di Chiesa percepiamo dentro di noi?
Altra piccola riflessione: di solito i maestri ambiscono a classi fatte da alunni modello..
La “CLASSE” di Gesù è fatta,invece,da persone fragili,uomini di promesse non mantenute,discepoli impauriti dalle domande degli altri,delusi dalla vita.
Allora quando ti sembra di non capire più Gesù,inizia a lavare i piedi dei tuoi fratelli.

Preghiamo:
“Maestro povero,sono povero anch’io.
Maestro chinato,voglio chinarmi anch’io.
Maestro servo,vorrei servire come te.
Temo di non farcelo o Signore!
Grido a te, sono certo che tu mi ascolterai; perché tu Signore dai successo a tutte le nostre imprese.”
Amen
È la Benedizione di Dio grande nell’Amore che Padre,Figlio,Spirito Santo discenda su di voi.

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