Oggi un nuovo appuntamento del nostro gruppo Giovani/Adulti, per riprendere il cammino dopo una pausa un po’ più lunga del solito causata dalla “promozione” del nostro Vescovo Edoardo a cardinale cui la cerimonia si sarebbe sovrapposta all’appuntamento che avevamo calendarizzato a inizio anno.

Riprendiamo come al solito alle 19 presso la parrocchia di Ponterosso di Ancona con alcuni di noi leggermente più vecchi tra cui uno anche più ingegnere di prima. Ma tra candeline e foglie di alloro non ci scorderemo di portarci  come sempre ognuno la propria Bibbia, perchè abbiamo da proseguire lungo le traccie del Vangelo di Marco. 

Alcuni passi li abbiamo già fatti e colgo l’occassione per fare play sul nastro del Vangelo che avevamo riavvolto per ripercorrere tutto il cammino alla scoperta di Gesù.

1Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio.
14 Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: 15 «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo». Mc 1,1 14-15

E noi eravamo ripartiti da lì, primo capitolo e versetto 1 (poi 14 e 15) perchè le nostre domande passavano proprio dal capire da cosa si parla nel Vangelo e questi primi versetti sono proprio loro che lo specificano. Infatti nel giro di poche parole il termine Vangelo ritorna spesso. E solo il modo in cui questo vocabolo veniva usato a portato a stilare una infinità di domande e riflessioni. 

Sintomo che quei versetti fossero un concentrato molto importante che comprende tutto il messaggio che poi sarà sviluppato lungo tutto il Vangelo di Marco, e che potremo meglio analizzare negli incotri che hanno seguito e seguiranno.

Altra parola chiave dei versetti sottolineati è Galilea, il luogo dove Gesù inizia, il luogo che dobbiamo capire a cosa corrisponde nelle nostre vite, perchè se vogliamo veramente accogliere e riportare il messaggio di Cristo dobbiamo viverli anche noi. Quei luoghi come la Galilea che non è il centro del mondo, anzi che rappresenta la periferia, luoghi diversi forse dai locali della nostra parrocchia, luoghi lontani dalla Capitale con il Tempio, luoghi che potrebbe anche essere appena fuori dalla porta ma dove si trovano i pagani perchè zona di confine e di commercio o di chi si sente escluso, emarginato o non ci chi si ritrova in una comunità spesso ferma a specchiarsi all’interno del Tempio.

Lascio di seguito le riflessioni e le domande che Padre Serge ci ha riportato in modo estensivo in questo documento

Invece per il passo successivo riproniamo il riassunto dell’incontro successivo da parte di Serenella.

Dato che la riflessione sarebbe stata incentrata di lì a poco sui passi del Vangelo di Marco 1, 16-45 e 3, 13-19 in cui si trovano, tra le altre cose, le chiamate ai primi discepoli, abbiamo avviato la discussione interrogando in primis la nostra quotidianità e chiedendoci se secondo noi Dio continua a chiamare anche oggi, ed eventualmente quali sono le nostre chiamate recenti o quelle che vediamo attorno a noi.

Dopodiché, abbiamo letto, sia in gruppo che individualmente, i passi appena citati, cercando nello specifico di scorrere la Parola in modo lento, così da poter disegnare nella nostra mente le immagini descritte e cogliere i movimenti che si avvicendano al suo interno.

La riflessione si è rivelata particolarmente proficua perché siamo riusciti a soffermarci sul significato, talvolte anche simbolico, delle parole usate dall’evangelista Marco: nel versetto 16, ad esempio, (“Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori”) il verbo passare indica un camminare di Gesù che invita al suo stesso cammino, come se fosse più importante il cammino della meta stessa; il mare, invece, rappresenta il simbolo delle difficoltà e dei pericoli, nonché delle aspirazioni più profonde e il fatto che Simone e Andrea fossero pescatori ci fa capire che erano uomini probabilmente già abituati ad un lavoro pericoloso e faticoso come quello che li attendeva di “pescatori di uomini”. Viene poi specificato che vengono chiamati proprio mentre gettano le reti, ovvero mentre stanno lavorando, il che ci ha portato anche a chiederci quando realmente passa Gesù e quando avvengono le chiamate di oggi.

In un secondo momento, ci siamo soffermati sugli aspetti che più ci colpivano del brano e sulle espressioni più ricorrenti. In particolare, siamo stati colpiti dal modo con cui Simone e Andrea iniziano la sequela di Gesù, ovvero da quel “subito lasciarono le reti e lo seguirono”. Anche il fatto che Marco specifichi le relazioni familiari tra le persone coinvolte e più precisamente il fatto che Giacomo e Giovanni “lasciato il loro padre Zebedeo (…) lo seguirono”, ci ha fatto riflettere sul fatto che l’incontro con Gesù cambia inevitabilmente anche le relazioni personali con gli altri. Infine, ci siamo lasciati con il significato della chiamata in relazione a quel “perché stessero con lui” e con l’interrogativo finale sul perché dello stare insieme, con quale scopo e per fare cosa, concludendo che Gesù probabilmente prima di ogni altra cosa CI CHIAMA A STARE CON LUI, così da poterci inviare a predicare solo successivamente, così come fece con i primi discepoli.